Navigando un po' per i blog, qualche giorno fa, la mia attenzione è caduta sui cosiddetti trackback. Incuriosito, ho spulciato un po' il web per capire cosa fossero e come utilizzarli, scoprendo che potrebbero risultare molto ma molto utili per il proprio lavoro.
Praticamente, grazie a questa funzionalità inserita nei nostri blog, possiamo far sapere in automatico a tizio o a caio che li abbiamo citati come fonte al nostro articolo (qui trovate una spiegazione più tecnica). Su Blogger sono i cosiddetti link a ritroso, che personalmente trovo però più macchinosi rispetto a quelli di Wordpress ad esempio.
Grazie a questo sistema non solo diamo più visibilità al nostro lavoro ma garantiamo maggiore autorevolezza ai nostri post, presentando puntualmente le fonti utilizzate. Insomma, «siamo nel bel mezzo della Comunicazione, dell'Immagine e del Web Marketing». Naturalmente non è tutto oro quello che luccica: spesso l'utilizzo dei link a ritroso sconfina un po' troppo nello spam ed è uno dei motivi, probabilmente, per cui il trackback nel panorama italiano non viene utilizzato con frequenza (anzi, in un vecchio articolo si sostiene addirittura che sia un sistema «già morto»).
Praticamente, grazie a questa funzionalità inserita nei nostri blog, possiamo far sapere in automatico a tizio o a caio che li abbiamo citati come fonte al nostro articolo (qui trovate una spiegazione più tecnica). Su Blogger sono i cosiddetti link a ritroso, che personalmente trovo però più macchinosi rispetto a quelli di Wordpress ad esempio.
Grazie a questo sistema non solo diamo più visibilità al nostro lavoro ma garantiamo maggiore autorevolezza ai nostri post, presentando puntualmente le fonti utilizzate. Insomma, «siamo nel bel mezzo della Comunicazione, dell'Immagine e del Web Marketing». Naturalmente non è tutto oro quello che luccica: spesso l'utilizzo dei link a ritroso sconfina un po' troppo nello spam ed è uno dei motivi, probabilmente, per cui il trackback nel panorama italiano non viene utilizzato con frequenza (anzi, in un vecchio articolo si sostiene addirittura che sia un sistema «già morto»).